domenica 15 marzo 2015

Mozilla Festival 2014 - #MozFest London



















Sono passati quasi cinque mesi dal Mozilla Festival 2014 di Londra. Dopo un periodo così lungo di procastinazione ho sentito l'improvviso bisogno di raccontare un evento molto importante della mia vita.

La prima esperienza al Mozfest è stata quella del 2012, nel primo mese di vita londinese. Avevo bisogno di nuovi stimoli ed avere la possibilità di frequentare momenti di aggregazione dove vedere il web da una prospettiva diversa. Poter incontrare dal vivo alcuni protagonisti della Mozilla Foundation e l'ecosistema che gravita attorno ad esso è stato davvero emozionante. Ad esempio un onore registrarmi ed entrare nello stesso istante di Mitchell Baker scambiandoci due battute sulle stupide firme che si lasciano sui tesserini dei Festival.

Anche questo Mozfest si è tenuto all'interno dell'affascinante Ravensbourne, con i suoi 9 piani, in accoglienti e spaziosi open space dallo stile minimale che si affacciano sul salone principale in cui il viavai di gente sembra ridimensionarsi, proporzionato alla sua grandezza, ma che invece si attesta sopra le migliaia di partecipanti.
La scelta di un luogo simile rende l'evento ancor più eccitante. Lo sforzo della Mozilla Foundation di basare le sue sessioni tra quelle mura è ulteriormente sinonimo di qualità essendo stabilmente sede di un'università, per cui viene garantita professionalità 100%. Tale contesto aggiunge valore ad ogni iniziativa presa dal partecipante che si sente parte di un ambiente vivo e pieno di ogni genere di confort reso maggiormente funzionale dall'aiuto dei tanti volontari (#Mozhelp) disponibili ad ogni genere di evenienza.
Lo spirito del Mozfest ruota attorno a questo slogan "Arrive with an idea Leave with a community", i partecipanti prendono il nome di Webmakers, che difatti durante i tre giorni sono i principali attori di un evento la cui forza è insita nella collaborazione reciproca tra partecipanti ed il team di Mozilla "Help us build a truly global web". I temi trattati sono raccolti in questa infografica.

La prima giornata di benvenuto si apre di pomeriggio con il Science Fair dove nei piani superiori sono stati presentati molti demo projects in ogni ambito preposto.
A differenza della mia prima edizione scelgo di farmi un programma ben strutturato al fine di raggiungere un obiettivo, al contrario di curiosare a destra e sinistra senza approfondire nulla. I topics erano tanti ed anche se le sessioni inerenti musica ed arte affrontavano temi a me particolarmente a cuore ho preferito spostare l'interesse su aspetti legati al Firefox OS.

Riporto pochi esempi extra come l'area coordinata da Jon Rogers dell'Internet of Things, in cui sono stato letteralmente calamitato dai responsabili della casa editrice Penguin Books per il progetto YourFry basato sul libro di Stephen Fry con la particolarità di rendere touch ed ascoltabile il libro cartaceo "More Fool Me". Basta premere sull'immagine dello scrittore e un microprocessore posto dietro la copertina con uscita per le cuffie avvia non solo l'ascolto dell'audiolibro ma anche un'interazione con il web. Si può anche interagire con un app via iPad creata al fine di una reinterpretazione personale della storia.

Questa ed altre fantastiche esposizioni tecnologiche mi hanno introdotto nel vivo dell'innovazione del web, come quella di provare Minecraft + Oculus Rift con il progetto rivolto ai giovani del Kansas City Library’s Digital Media Lab KCDML. Stimolare la creatività dei nativi digitali al fine di vivere la realtà virtuale in modo costruttivo, progettando il loro quartiere ideale in due delle aree urbane di Kansas City, creando una comunità in un mondo simulato attraverso un programma educativo.


E' sabato mattina, il grande giorno è arrivato e sono bello pimpante ad assistere all'omelia aka open keynotes di Mark Surman (Executive Director of Mozilla) che dopo vari inviti sul palco degli altri ospiti quali Mary Moloney di CoderDojo e membri del direttivo della fondazione a fare il loro santo saluto, va in scena un tentativo di comunione tra i fedeli: "scambiatevi un segno di pace..." dovevamo domandare al proprio vicino qual è stata la prima esperienza con il web. Panico! Mi imbatto in un tipo statunitense che mi racconta del 1996, del modem 56k che emetteva suoni strani. Una giornata intera per caricare una pagina e di tutta la sua famiglia che si radunava a vedere la web page. Poi è stato il mio momento ed ho sparato un po' di cazzate perché non mi ricordavo esattamente quando, ma di certo non era il '96, ero probabilmente a casa di qualche amico a cui stavo rompendo le palle per scaricarmi qualcosa. Niente di particolarmente nostalgico a differnza sua. Per me non fu un evento epico. Al termine di quello che ho voluto raccontarvi sotto forma di rito religioso, mi sono fiondato in un'aula dove ho avuto il piacere di incontrare di nuovo Tracey di Internet Archive.

La sessione verteva su di una nuova branchia dell'archiviazione del sapere TV NEWS, con l'intento di invogliare i partecipanti ad hackerare quelle che Tracey chiamava "Craptions" unione di crap+captions, oppure utilizzando le API per implementare i notiziari in altre realtà web. Quando Tracey stava per finire la sua presentazione di altri nuovi progetti come WorldTV noto una versione aggiornata di Internet Archive. Le chiedo conforma e la supplico con ripetuti please please di mostrarmi in anteprima la nuova versione Netlabels. Così il 25 Ottobre 2014 finalmente si è aperta una nuova fase per me ed altri curatori della scena Netlabels.

- Breve preambolo:
Nei primi giorni del mese di ottobre 2013 dopo averlo provato all'Hacked, ho deciso di comprare il Firefox OS
Il 18 febbraio 2014 sono stato al Mozilla Space di Londra per un workshop per costruire web apps all'interno del Firefox OS. Nel tempo libero spesso ho fatto un po' di debug dell'app musicale ed ho subito provato a sondare quali sarebbero potute essere le possibilità offerte da questo dispositivo #EmbraceOpen 

I miei tanti tentativi di trovare una soluzione ottimale al dilemma di una accessibilità Mobile in fascia economica, per una migliore fruibilità di musica delle classi svantaggiate è stato il mio principale pallino da quando ho messo piede a Londra.
Durante le ore di sessione nel Mobile Web ho avuto la fortuna di scambiare molti pareri su di alcuni concetti che stavo sviluppando, finché nel tardo pomeriggio del Mozfest, dopo vari consigli utili ricevuti ho mostrato le mie diavolerie al tizio in foto, del team di Mozilla, che mi era parso interessato. Costui dopo circa un'ora, mentre ero in un'area lontana dalla sua mi raggiunge e mi appioppa una stella sul tesserino dicendomi "You got a star" poi si è voltato ed è fuggito con un ghigno da LOL!

Pochi minuti più tardi nel salone principale era il momento di un breve keynote pre-party di fine giornata. Sul palco sale Gunner il mentore del festival introducendo alcune novità legate al Firefox OS. Di colpo ha annunciato che c'era un annuncio importante da fare - un attimo di suspense - e dice: "chi ha la stella sul tesserino alzi la mano". PANICO! Mi guardo attorno e vedo poche mani alzate. La alzo timidamente. Ci guarda leggermente attoniti ed urla al microfono: BENE, VI SIETE MERITATI UN FIREFOX OS FLAME, YEAHHHH! incitando il pubblico ad un applauso.
Dopo un attacco di tachicardia violento, salgo al piano superiore a ritirare il mio trofeo. Ecco, tipo una cosa simile non me la sarei proprio aspettata, insomma, ricordo perfettamente mentre tornavo a casa in metro; vedevo riflesso nel vetro difronte un volto ancora esterrefatto dalla gioia, sentivo ancora l'adrenalina in corpo per un Boh! che oggi non riesco ancora a spiegarmi, tipo vittoria della Champions League ignara di starla a disputare, ecco tipo un sogno.

Hey! ovviamente fin qui vi ho parlato del nulla, niente menate eeh! Il mio breve, misero, momento di gloria è svanito in pochi giorni a partire dall'ultima giornata del festival che mi ha visto un tantino sfinito. Seppur abbia cercato un confronto con gli sviluppatori del Firofox OS non era affatto la giornata ideale per spaccare, per cui mi sono messo a cazzeggiare, fare foto inutili come queste all'O2 Arena mentre mi frullavano in testa domande esistenziali del tipo "cosa stiamo a fare qui?". Ricordo il senso di rassegnazione difronte temi complessi quali: Mobile Internet censorship "What's happening and what we can do about it" proposta dall'Open Rights Group, oppure Terms of Service "Understending Our Role in the World of Big Data".

Ci vuole del tempo per metabolizzare alcuni eventi, le cose belle finiscono in fretta e dopo un po' sembrano tempo sprecato oppure una certezza da cui ripartire, ed anzi quando si è sul punto di dover andare via ci si lascia vincere dalla mania di immortalare dei ricordi, delebili come il click costante di questa era digitale. A nulla serve discutere in quel momento la costruzione di una civiltà migliore, se guardando ancora fuori da quelle finestre tonde sembra ciclicamente già passato troppo tempo per rimediare.

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